Mister X è il primo service in Italia che ha deciso di acquistare Avid S6L. In occasione della consegna, Davide Linzi, Sound Engineer di Mister X Service ha rivelato le sue prime impressioni su S6L constatando che Avid è divenuto negli anni uno standard, considerato da molti un marchio sicuro, stabile ed affidabile.
Davide Linzi ha cercato di specializzarsi molto sui sistemi Avid, utilizzandoli in molti tour, musical, concerti, festival o in situazioni dove viene impiegato in pianta stabile, come all’Alcatraz di Milano dove con 2 Venue Profile, un SC48 e un sistema Protools HD Mister X è in grado di coprire qualsiasi tipo di esigenza, dal musicale alle convention, integrando anche Protools per le registrazioni multitraccia e i virtual soundcheck.
“Mister X Service è stato il primo in Italia a togliere dagli imballi ed accendere il nuovo S6L, accettando questa nuova sfida su una consolle che ha tutte le carte in regola per diventare lo standard nel prossimo futuro.”, commenta Davide.
Avid S6L – Prime impressioni
La superficie, contrariamente a quanto si possa pensare, è decisamente intuitiva e versatile. La possibilità di configurare gli encoder a piacimento la rende estremamente flessibile e personalizzabile, si possono effettuare molte funzioni dai 4 touch screen integrati, con il controllo generale e rack plugin sul monitor touch esterno.
Le possibilità di routing con il vistoso aumento di VCA, mix bus, matrix, ecc, non mettono più alcun vincolo alla creatività. Come nell’S3L, il protocollo AVB integra Protools direttamente al laptop senza la necessità di schede aggiuntive e con la possibilità di essere affiancato da ulteriori schede di upgrade come la MADI. Ho molto apprezzato che finalmente Avid abbia allargato i suoi sistemi a networking più complessi, alla possibilità di veicolare il segnale tra più consolle, al momento già con lo split MADI 1 a 1 sullo stage rack, e spero che questa espandibilità porti anche ad una scheda SoundGrid per poter utilizzare ancora i plugin Waves. Sono fortemente convinto che il futuro dell’audio professionale risieda in un potenziamento sempre maggiore del network, e magari in una maggiore uniformità, ovvero nella possibilità di poter condividere segnali in diversi punti all’interno di una rete.
Finalmente non è più necessario trovare un compromesso canali/numero di plugin perché l’Engine ha due motori distinti: un core i7 dedicato all’architettura del banco e i consolidati e potenti DSP HDX che sottendono al processing dei plug-ins.
—
Leggi l’intervista completa a Davide Linzi sugli articoli di audiosales.it e su ziogiorgio.it